L’optometria è una disciplina a livello scientifico ma non medico, che analizza il processo visivo per mantenerne o rafforzarne l’efficienza in rapporto alle necessità dell’ambiente, valuta lo stato refrattivo dell’occhio ed altre condizioni fisiologiche e funzionali necessarie alla visione.
L’optometria va di pari passo all’area sanitaria ma non è un’attività medica, e valuta il processo visivo nel suo complesso e non l’occhio.
Il corso di laurea in ottica-optometria si svolge presso le facoltà di Fisica. La formazione non prevede nessuna preparazione nell’area clinica, diagnostica o riabilitativa ma un’ottima conoscenza degli aspetti tecnici dell’optometria.
L’optometria è stata regolamentata per la prima volta negli Stati Uniti, a New York nel 1897 venne assegnata la prima licenza di optometrista e venne conferita in seguito ad una disputa legale fra gli oculisti e Charles Prentice che si faceva pagare per i suoi esami della vista.
In Minnesota nel 1901 fu approvata la prima legge che regolamentava l’optometria. Questa regolamentazione stabilì la differenza fra il dispensing optician, fornitore di occhiali su prescrizione, e il refracting optician, che invece prescrive e fornisce una correzione in modo autonomo oppure rilascia una prescrizione scritta della correzione ottica. Prima di quegli anni gli optometristi venivano chiamati in modo generico ottici; il termine optometrista, divenne di uso comune nei primi due decenni del XX secolo.
L’optometrista mira a fornire delle soluzioni alle persone con disturbi della vista. La prima azione che svolge l’optometrista è quella di sottoporre i pazienti ad un esame generale in cui cattura l’anamnesi dei problemi dei loro occhi. Dopodiché, controlla che non ci siano errori rifrangenti e fa una prova dell’acuità visiva per valutare la vista. A seconda delle problematiche, prescrive gli occhiali o le lenti a contatto dello stato rifrangente calcolato, per far raggiungere la visione adeguata.
Gli optometristi sono esperti della visione e delle “disfunzioni della funzione visiva, come miopia, presbiopia, astigmatismo, ipermetropia” e non possono intervenire “in caso di vere e proprie malattie oculari”. Come tutti gli operatori paramedici, non effettuano diagnosi, e non possono prescrivere terapie farmacologiche o chirurgiche per la cura di patologie.
Nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, la formazione degli optometristi è universitaria o post-secondaria. Il lavoro degli optometristi si svolge in stretta collaborazione con le varie professioni legate a occhi e visione (medici-oftalmologi, ottici, ortottisti, psicologi della percezione…) o in modo autonomo.
In Italia questa professione non è regolamentata né inquadrata come sanitaria.
L’optometrista, come hanno chiarito i giudici della Cassazione, è “un operatore sanitario intermedio tra l’ottico e l’oculista; si tratterebbe di un professionista che misura la vista e prescrive occhiali o trattamenti non implicanti l’uso dei medicinali o interventi chirurgici. Come tale non intaccherebbe la sfera di competenza della professione del medico oculista”.
Anche la sezione II del Consiglio di Stato (parere 28 gennaio 2004, n. 3862/2002) ha confermato che “il provvedimento istitutivo del corso di laurea non incide sul piano delle competenze specifiche del medico oculista né crea indebite confusioni con l’attività sanitaria del medico, ma si limita soltanto ad ampliare il campo di attività dell’ottico”. Principio confermato anche da altre sentenze di Cassazione.
Nel nostro punto vendita “OTTICA PUNTI DI VISTA” ci avvaliamo della collaborazione di optometristi altamente qualificati, professionali e con anni di esperienza.